Attore, mestiere maledetto

Già verso la fine del Duecento, l´arcivescovo di Canterbury, Tommaso di Cobham, bollò d´infamia i buffoni che avevan l’ardire d’esprimersi in forma drammatica: "trasformant corpora sua per turpes saltus, vel denudando se turpiter, vel induendo horribiles larvas". Nel 305, il Sinodo d´Elvira fulmina di scomunica tutti i commedianti, gli istrioni e i ciarlatani pubblici, condannandoli ad essere sepolti in terra sconsacrata ; nel 315, il Sinodo d´Arles, reitera la scomunica. Nell’epoca moderna, nel 1569, il Cardinale Carlo Borromeo interviene con la censura sugli scenari o canovacci. Nel 1572, Papa Gregorio XIII° proibisce, nei territori di Roma, tutti gli spettacoli pubblici e privati e nel 1574 scaccia dal territorio pontificio tutti i Comici, mentre permetterà alle sole Accademie e Confraternite l’esecuzione di spettacoli. A Napoli, sei anni dopo, è proibita qualsiasi rappresentazione dei Comici. Non da meno, nel 1581, è il Consiglio dei Dieci che pone a Venezia, tre le più libere città dell’epoca, molti ostacoli e obblighi alle rappresentazioni teatrali. Ancora a Roma, Sisto V° nel 1588 concede alla Compagnia dei Desiosi di entrare nei territori pontifici, ma con l’obbligo di non farvi recitare le donne. Con Clemente VIII°, dal 1592 al 1605, sono, per i Comici, tredici anni di dura persecuzione che si placa, solo in parte, dopo la morte del papa. Nel 1670, Paolo Varese, procuratore dello Stato pontificio, invita alla modestia i Comici presenti a Roma. A Venezia, per tutto il periodo della guerra contro gli Ottomani, dal 1684 sono proibite dal Consiglio dei Dieci tutte le rappresentazioni. Nel 1685, a Roma sono proibite in perpetuo tutte le recite durante il sabato, ma ci si accanisce soprattutto contro i balli e le mascherate. Tuttavia, l’attività dei Comici, nonostante le censure e i bandi, fu in Italia abbastanza tollerata. Altrimenti in Francia, il genio di Racine, di Corneille e di Molière, non valse a rivendicare la professione dell’attore dall’onta tradizionale che la seguiva dal Medioevo in poi (si ricordi che la scomunica traeva origine dai tanti e diversi Concili dell’inizio del IX° secolo, a Magonza, Tours, Chälons-sul-Saona, oltre che di quelli d´Elvira nel 305 e d´Arles nel 314): allo stesso Molière, l’arcivescovo di Parigi negò l’onore della sepoltura cristiana, che fu a mala pena concessa dietro l’autorevole mediazione del re e a condizione che il tutto fosse fatto con discrezione e senza pompa. (Tonino Pavan)