In un precedente articolo qui citato, M. Bettarini rifletteva sulla distinzione che opera nella nostra società nei confronti della donna, tra asessuate madri o sessuate puttane.
Perché la genitorialità si pone in contrapposizione al sesso e alla sua pratica? Perché con la maternità e la paternità la società fa del genitore strumento di repressione, verso la prole ma anche verso di sé. Già il sesso durante la gravidanza è considerato un tabù, una sorta di perversione.
Ciò dimostra quanto sia radicato in noi questo condizionamento repressivo.
Il genitore è strumento di educazione ed essa si attua solo nel divieto, nel controllo, nella condanna. La sessualità del figlio deve essere conculcata. Il genitore, nella nostra cultura, è un gendarme posto a sorveglianza della personalità del figlio. Sarà questi a svegliarsi una mattina e a fare la scoperta del sesso, da solo e con troppe domande.