“Voglio battermi per essere umano, troppo umano da non esserlo mai abbastanza. La gratuità è l'autodifesa della vita. Il godimento senza contropartita è l'arma assoluta dell'emancipazione individuale. L'ironia della storia ha voluto che l'estrema alienazione mercantile la mettesse, per l'appunto, alla portata di tutti. Senza intermediari, senza politicanti, senza agitatori, senza medici, senza tribuni, senza una forza esterna a noi, imprimeremo alla storia il segno dei nostri desideri armonizzati e la libertà della necessità. Non ci si salva da soli? In verità, io sono sicuro di non salvarmi mai se aspetto la salvezza dagli altri e non da me. Se l'autonomia individuale non si abbozza dal principio, come sarebbe possibile ritrovarla alla fine? E se non siamo decisi a realizzarla fino in fondo, perché affermarla in partenza? […] Essa ritrova i percorsi del godimento e pretende la gratuità immediata. Non mi aspetto che essa vinca immediatamente. L'innocenza non vuol dire credere che un magistrato, un commerciante, un militare, un assassino scelgano anche loro di godere invece di castrare la gente con il randello della loro impotenza. Chiedere a una vipera di non mordere non mi sembra impossibile, ma non al primo incontro. Non c'è giorno che la repressione non provochi una risposta. Il commercio mi aggredisce obbligandomi a pagare, la banca mi aggredisce obbligandomi a contare, la legge e l'autorità mi aggrediscono proibendo la libertà ai miei desideri di vita. Pertanto non sarà la disinibizione della rabbia ma la violenza tranquilla del superamento che li spazzerà via. Sarà con incantevole disinvoltura, nel modo più innocente del mondo, che gli individui, uniti da un comune desiderio di autonomia, cesseranno di pagare, di lavorare, di obbedire, di rinunciare, di invecchiare, di avere vergogna e di conoscere la paura; che agiranno secondo l'impulso dei desideri, che vivranno d'amore e di creatività. La mutazione della civilizzazione umana non è in realtà che il suo completamento. Tanto peggio se il gusto dei piaceri è fonte di errori. […] Preferisco un errore spontaneo a una verità imposta.”
Raoul Vaneigem